Linee Guida sulle fibre artificiali vetrose – FAV

Recepimento delle normative comunitarie in merito ai rischi di esposizione alle fibre artificiali vetrose

Con intesa della Conferenza Stato Regioni del 10 novembre 2016 è stato aggiornato il testo “Le Fibre Artificiali Vetrose (FAV) – Linee guida per l’applicazione della normativa inerente ai rischi di esposizioni e le misure di prevenzione per la tutela della salute”.

L’aggiornamento si è reso necessario per recepire le ultime novità comunitarie in materia di etichettatura dei prodotti e attribuzione del codice CER ai rifiuti. Le principali modifiche riguardano il contenuto delle procedure di classificazione della pericolosità delle FAV (capitolo 3) e le procedure di gestione delle fasi di rimozione e conferimento dei rifiuti (capitolo 9).

In merito alla pericolosità, il testo risultante conferma il ruolo delle Note Q e R del Regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP): è sufficiente la conformità ad una sola delle due affinché le fibre siano classificate non pericolose:
Nota Q: la fibra ha superato con successo un test di biosolubilità, in particolare è possibile dimostrare, attraverso uno di quattro test, svolti su animali vertebrati, l’assenza di biopersistenza delle fibre.
Nota R: la fibra ha un diametro medio ponderato superiore a 6 micron.

A tal riguardo, una novità importante introdotta dalla nuove Linee Guida è che la Nota R dovrà essere verificata analiticamente, mentre la Nota Q dovrà essere verificata per via documentale, essendo in tal caso sufficiente quanto contenuto nelle schede di sicurezza che accompagnano i prodotti in lana minerale.

Per comprendere meglio tale classificazione si riporta lo schema sottostante:

Con questo ultimo aggiornamento è ora chiaro che la conformità alla Nota Q (certificata da EUCEB, ente terzo che verifica la conformità della fibra nel tempo), come dichiarata nelle schede di sicurezza dei materiali isolanti, è sufficiente per garantire, anche a fine vita, la totale sicurezza delle lane minerali.

Per quanto riguarda la gestione del rifiuto, la novità più importante delle nuove Linee Guida riguarda le modalità per l’attribuzione del codice CER ai rifiuti costituiti da FAV. L’identificazione del corretto codice (17.06.03*, rifiuto pericoloso, o 17.06.04, rifiuto non pericoloso), segue ora i medesimi criteri contenuti nel Regolamento CLP: se la fibra è conforme alla Nota Q o R, il rifiuto avrà codice CER 17.06.04 (rifiuto non pericoloso), altrimenti avrà codice CER 17.06.03* (rifiuto pericoloso).

Le nuove Linee Guida confermano altresì che per l’istallazione e la rimozione di lane minerali conformi alla Nota Q o R è sufficiente l’applicazione delle norme base di prudenza: maschera protettiva, guanti, occhiali e indumenti da lavoro. Per le FAV classificate pericolose, invece, sono necessarie maggiori precauzioni.

Bagnara Tiziana
Tecnico della Sicurezza sul lavoro

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