Valutazione del rischio amianto e piano di manutenzione e controllo

L’esposizione ad amianto può causare diverse patologie – asbestosi, mesotelioma pleurico o peritoneale, carcinoma bronchiale - la più grave delle quali è il mesotelioma.

L’amianto

Il termine “amianto” viene usato per indicare un insieme di minerali fibrosi, diversi per composizione chimica e forma cristallina (appartenenti alla famiglia degli anfiboli e dei serpentini), largamente impiegati industrialmente. Oggi l’utilizzo dell’amianto è bandito in molti paesi della UE, ma il crisotilo è ancora estratto e largamente utilizzato in varie parti del mondo, per esempio Canada, Russia, India, Cina e Giappone.

L’esposizione ad amianto può causare diverse patologie – asbestosi, mesotelioma pleurico o peritoneale, carcinoma bronchiale – la più grave delle quali è il mesotelioma: un tumore raro, la cui unica causa accertata è l’inalazione di fibre minerali, in particolare di amianto.

La presenza di materiali con amianto in un edificio non comporta necessariamente un pericolo per la salute degli occupanti, se il materiale è in buone condizioni e non viene manomesso. Se il materiale non è in buono stato di conservazione, e si ha quindi la presenza di fibre libere, allora è necessario attivarsi con un’azione specifica per eliminare il rilascio di fibre nell’ambiente.

La valutazione del rischio amianto e dello stato di conservazione dei manufatti

La valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento-amianto permette di capire se vi è aerodispersione delle fibre di amianto nella zona di riferimento e fino a che punto possa costituire un pericolo per la salute delle persone.

Nelle coperture in cemento-amianto, in buone condizioni, le fibre sono inglobate in una struttura che ne impedisce il rilascio nell’ambiente. Tuttavia, quando tali superfici iniziano a deteriorarsi e a presentare punti di rottura, ecco che il grado di rischio aumenta in modo netto.

In generale, è il D.M. del 6 settembre 1994 a riportare le “Normative e metodologie tecniche relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto” e a rappresentare il punto di riferimento per la gestione e il mantenimento in sicurezza dei manufatti contenenti amianto.

Come specificato nella normativa, il metodo valutativo consiste nell’ispezione visiva di una serie di parametri indicativi del rilascio delle fibre di amianto e della loro aerodispersione nell’ambiente.

Essi sono:

  • grado di consistenza del materiale (da valutare con tempo asciutto, utilizzando una pinza da meccanici o attrezzo simile);
  • presenza di fessurazioni, sfaldamenti o crepe;
  • presenza di stalattiti ai punti di gocciolamento;
  • grado di friabilità/sgretolamento.

Oltre allo stato di conservazione del materiale, un altro fattore da tenere in considerazione è anche il contesto.

Ad esempio, terrazzi, balconi e finestre di luoghi situati in prossimità delle coperture in eternit, possono più facilmente veicolare le fibre di amianto all’interno degli spazi abitativi o lavorativi (soprattutto in presenza di vento).

Oppure, la presenza di scuole o luoghi di cura, vicino a edifici con coperture in cemento-amianto, richiede senza dubbio una maggior necessità di intervento.

Piano di Manutenzione e Controllo di manufatti contenenti amianto (MCA)

Il Piano di Manutenzione e Controllo di manufatti contenenti amianto (MCA) è obbligatorio per tutti i fabbricati in cui è stata accertata la presenza di amianto.

Il documento di cui sopra, ha come obiettivo quello di mappare tutti i manufatti contenenti amianto, valutarne il grado di rischio e, se necessario, mettere in atto le misure di sicurezza per limitare la possibilità che fibre di amianto possano disperdersi nell’ ambiente con le conseguenze ormai note. Esso persegue le seguenti finalità:

  • controllare il manufatto in amianto per garantirne l’integrità e le buone condizioni;
  • prevenire il rilascio di polveri di amianto cancerogene;
  • intervenire adeguatamente ove si dovessero riscontrare le condizioni che comportino il rilascio delle fibre di amianto pericolose per la salute.

Il proprietario o responsabile di un edificio o manufatto contenente amianto deve attuare un programma di controllo che si esplica nelle seguenti attività:

  • dovrà individuare e designare un responsabile amianto, ovvero un responsabile  del controllo e della manutenzione dei manufatti in amianto con specifici compiti di coordinamento di tutte le attività di manutenzione;
  • dovrà tenere una apposita documentazione ove risultino tutti i manufatti in Amianto presenti nello stabile e la loro esatta collocazione;
  • sui manufatti in amianto, che necessitano di frequenti interventi di ispezione e manutenzione (tubazioni, caldaie), dovrà apporre specifiche segnalazioni, al fine di evitare l’occasionale e accidentale disturbo dei prodotti in amianto;
  • dovrà garantire apposite misure di sicurezza al fine di evitare che, durante le attività di pulizia e manutenzione vengano accidentalmente disturbati i manufatti in amianto. Attività che dovranno essere appositamente autorizzate e di cui si dovrà tenere idonea documentazione.
  • dovrà fornire agli occupanti l’edificio ove sono collocati i manufatti in amianto idonea informazione sulla presenza di detti manufatti nel locale da loro occupato, sui rischi che ne possono derivare, sul corretto comportamento da assumere in presenza di detti manufatti;
  • ove i manufatti di amianto dovesse risultare friabili, dovrà garantire almeno una volta l’anno, che l’edificio sia ispezionato da personale specializzato che rilascerà adeguata relazione supportata da una adeguata documentazione fotografica. Detta documentazione dovrà essere tempestivamente trasmessa all’ASL di competenza che potrà richiedere un monitoraggio dei locali per attenzionare l’eventuale presenza di fibre di amianto disperse nell’area.

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