Valutazione del rischio fulminazione

Il fulmine è un fenomeno di origine naturale, non prevedibile, dagli effetti spesso distruttivi e dal quale non sempre è possibile difendersi completamente.

L’effetto dei fulmini

Il fulmine è un fenomeno di origine naturale, non prevedibile, dagli effetti spesso distruttivi e dal quale non sempre è possibile difendersi completamente.

La protezione contro i fulmini deve perciò essere affrontata senza la pretesa di riuscire ad annullarne la forza distruttiva ma con lo scopo di ridurre la probabilità di danno entro limiti accettabili. Un fulmine che investe una struttura può provocare danni, oltre che alla struttura stessa, ai suoi occupanti, ai beni che contiene, agli impianti, elettrici e/o di segnale, e alle apparecchiature. I danni, inoltre, possono estendersi anche all’ambiente circostante e alle strutture vicine in relazione alle caratteristiche del fulmine e alla struttura colpita

Rischio fulminazione: riferimenti normativi

La fulminazione è un rischio che rientra nel Capo III del Titolo III del D.Lgs. 81/08 dedicato agli “Impianti ed apparecchiature elettriche”. In particolare, l’art. 80 stabilisce che il datore di lavoro deve applicare le misure necessarie affinché gli impianti, i materiali, le apparecchiature e i dispositivi abbiano requisiti tali da proteggere i lavoratori da fulminazione diretta e indiretta.

Inoltre il datore di lavoro deve provvedere a proteggere dagli effetti dei fulmini: gli edifici, gli impianti, le strutture, le attrezzature.

I sistemi di protezione da scariche atmosferiche devono essere sottoposti alla prima verifica e alle verifiche periodiche secondo quanto previsto dal DPR 462/2001 “Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi”.

Infine ci sono le norme tecniche; la norma di riferimento è la CEI EN 62305 suddivisa in:

  • CEI EN 62305-1 dedicata ai principi generali;
  • CEI EN 62305-2 sulla valutazione del rischio fulminazione;
  • CEI EN 62305-3 sul danno materiale alle strutture e pericolo per le persone;
  • CEI EN 62305-4 dedicata agli impianti elettrici ed elettronici nelle strutture.

È importante sottolineare che la valutazione del rischio fulminazione non va confusa con quella del rischio elettrico, in quanto quest’ultima viene effettuata per coloro che lavorano in prossimità di fonti di energia elettrica e che corrono il rischio, quindi, di essere colpiti da una scarica elettrica. Invece, la fulminazione può causare ingenti danni alla struttura, ai vari impianti presenti e nei casi più gravi anche alle persone.

    Cos’è la valutazione del rischio fulminazione

    La valutazione del rischio di fulminazione rappresenta l’elemento più importante delle procedure di progettazione dei sistemi di protezione dai fulmini. Gli step da seguire per la redazione del documento sono:

    • la valutazione del rischio;
    • il confronto con il valore del rischio tollerabile (Rt); 
    • l’adozione di un’opportuna protezione dai fulmini (LP).

    Questo documento ha lo scopo di valutare se il fabbricato all’interno del quale è inserita l’attività presenta un rischio dovuto alle scariche atmosferiche oltre i limiti ritenuti tollerabili dalla normativa vigente e quindi se sia necessario o meno adottare idonee misure di protezione, per la salvaguardia delle persone e della struttura, dai pericoli del fulmine.

    Per effettuare la valutazione del rischio è necessario considerare:

    • le caratteristiche ambientali;
    • la densità dei fulmini nella zona dove la struttura e le linee entranti sono collocate;
    • la tipologia della struttura;
    • le caratteristiche degli impianti, delle linee entranti e delle apparecchiature (e le rispettive tensioni di tenuta all’impulso);
    • l’ammontare economico e sociale delle perdite;
    • l’impatto ambientale dei danni e il costo delle riparazioni

    Ulteriori informazioni utili ai fini della valutazione riguardano le caratteristiche della struttura:

    • tipologia di costruzione (legno, mattoni, calcestruzzo, ecc.);
    • funzione della struttura (abitazioni, uffici, teatri, alberghi, scuole, ospedali, musei, chiese, ecc.);
    • occupanti e contenuto (persone, animali, presenza di materiali combustibili o non combustibili, presenza di materiali esplosivi o non esplosivi, ecc.);
    • linee elettriche in entrata ed in uscita (linee di energia e di telecomunicazione);
    • presenza di impianti e apparecchiature;
    • esistenza di una protezione dai fulmini (ossia misure per ridurre il pericolo per le persone, per ridurre i danni materiali e per ridurre i guasti degli impianti interni e delle apparecchiature);
    • struttura potenzialmente pericolosa per l’ambiente in caso di danno (ossia una struttura che, in conseguenza di una fulminazione, può dar luogo ad emissioni biologiche, chimiche o radioattive).

    Devi effettuare la valutazione del rischio fulminazione per la tua attività o vuoi saperne di più?

    Rimani sempre aggiornato

    Newsletter